Transizioni
Urbane a roma

Arbores / La ramificazione dei nuovi centri culturali

SonoFrankie

Testi: Davide Lunerti
Fotografie: Riccardo Ferranti

Collettivo di fotografia, architettura e design, SonoFrankie è un “frankenstein” composto da esperienze e professionalità differenti. Volti alla riqualificazione dell’area del Pigneto, coinvolgono la comunità dei residenti in workshop e opere d’arte urbana, che travalicano le mura dello spazio per travolgere Piazza Copernico e mescolarsi alla città.

Dettagli

Anno: 2016
Indirizzo: Piazza Copernico, 9
Direttivo: Francesco Cicconi, Valentina Frasghini, Giulia Del Bosco
Intervista: risposta collettiva (Francesco Cicconi, Valentina Frasghini, Giulia Del Bosco)

INTERVISTA A SONOFRANKIE

  • Com’è nato il vostro progetto? Perché aprire proprio in questa zona?

Lo volle il caso.
Eravamo alla ricerca di uno spazio di lavoro, chiamammo un numero di telefono affisso sulla porta ma non sapevamo di aver scelto il posto giusto.

  • Quali sono le vostre collaborazioni con le istituzioni? E con gli altri centri?

Collaboriamo soprattutto con le realtà prossime a noi promuovendo iniziative di diversa natura.
Il Municipio V e la Cooperativa Termini rappresentano il fronte istituzionale, ma in elenco abbiamo Open House, Alice nel Paese della Marranella, AMKA Social Hub.
Promuoviamo una rete che valorizza la scala di quartiere, con Anonima Macchinette e Utol Ceramiche ragioniamo creando le occasioni.
A Davide Dormino siamo grati.

  • Quali sono i profili che compongono il vostro team?

Fotografo e pensatore divergente, designer socialmente creativa, architetto e curatrice accompagnati sempre da chi non c’è più.

  • Che tipo di rapporti si sono instaurati nel tempo con il vostro pubblico? Quali sono stati i progetti che hanno riscontrato più partecipazione attiva?

    SonoFrankie è diventato nel tempo un faro, assecondando la natura fisica e geografica dello spazio; luogo di scambio, condivisione e diffusione, è ufficialmente a servizio della comunità creativa ma informalmente votato al quartiere.
    Le passeggiate guidate con Open House ci hanno fatti conoscere, o anche eventi come Asfalto in fiore, che rappresentano la cura per le cose; attenti all’idea ed alla sua realizzazione desideriamo la qualità.
    Le opere Naviganti e Ti sento parlano di noi anche quando non ci siamo.

  •  Quanto è importante proporre linguaggi multidisciplinari nel vostro spazio?

Ad oggi è l’unico modo che conosciamo, non siamo capaci di parlare diversamente.
La pluralità è il tratto connaturato all’identità che abbiamo scelto come parti diverse di un Frankenstein.

  • Ci sono dei progetti che avevate ideato ma che poi non sono stati realizzati? Per quali motivi?

La qualità è un obiettivo ed il pensiero si adegua e si misura; ad oggi abbiamo ideato e realizzato, siamo fortunati, ma provando il gusto oltre che la fatica del fare vorremmo che la giornata fosse di almeno 48 ore.

DOMANDE SPECIFICHE:

  • SonoFrankie esce dai confini del suo spazio con interventi di arte urbana temporanei e permanenti. Come interagiscono le opere con gli abitanti del quartiere?

SonoFrankie connette, mescola e genera. Sono le persone e il territorio poi a rendere arte urbana gli interventi, le espressioni e i linguaggi

  • In che modi avete operato, alla luce della transizione ecologica della città, con il riuso dei materiali di scarto per i vostri progetti?

In ogni progetto cerchiamo di tenere bene a mente la sostenibilità, con Asfalto in fiore abbiamo cercato di raccontare simbolicamente come i materiali di scarto possano rappresentare una cornice all’interno della quale operare tutti in maniera sinergica.

  • Quali riflessioni avete maturato sullo sviluppo urbano del Pigneto nel corso degli anni di attività?

Il quartiere ha subìto un forte processo di gentrificazione. Inoltre le iniziative culturali sono atomizzate: siamo dei musicisti che provano con costanza ma che cercano comunque un direttore.